La Mela
La Mela

LA MELA

La storia della Mela in Piemonte

il Piemonte, storicamente, è una regione vocata alla coltivazione delle mele. Questi frutti, facenti parte del raggruppamento delle Pomacee ed appartenenti alla famiglia delle Rosaceae, sono diffusi su tutto il territorio regionale e presentano numerose varietà e cultivar storiche. Fino alla metà del Novecento il numero di varietà di melo era molto ampia. L’avvento della frutticoltura specializzata ha comportato una graduale sostituzione delle numerose cultivar autoctone, talvolta poco produttive, con quelle più commerciali. Tutto questo ha notevolmente modificato e ridimensionato il panorama varietale piemontese, comportando la perdita di varietà del territorio. Nel corso del tempo ci si è resi conto della gravità legata alla perdita di queste preziose varietà. È partita una vera e propria opera di reperimento, catalogazione e tutela delle risorse genetiche salvaguardando cultivar, biodiversità e varietà presso veri e propri campi di collezione.

Il Centro di Frutticoltura Tetti Grondana

Anche i territori interessati dalla filiera di AgriLocalFood non sono da meno in quanto presenza e attenzione verso le varietà di mele autoctone. Un chiaro esempio nel chierese è il Centro di Frutticoltura Tetti Grondana, acquisito dall’Università di Torino ed utilizzato per attività sperimentali e didattiche. Il Centro ospita una vasta collezione di fruttiferi, che include entità rare o in via di estinzione e di origine nazionale e internazionale, di queste circa il 50% è costituito da varietà autoctone piemontesi. Delle circa 800 accessioni attualmente presenti, la maggioranza sono cultivar di melo (252 cultivar); ciò rende questo Centro un vero è proprio polo della frutticoltura e della salvaguardia della variabilità genetica. I frutti delle collezioni vengono esposti ed utilizzati per mostre pomologiche in occasione di convegni e incontri anche a livello nazionale.

Il Pom d’Argnan e il Pom matan del Chierese

Alcuni esempi di antiche varietà di mele del chierese e della collina torinese sono il Pom d’Argnan, e il Pom matan. La prima è una mela dalla buccia lucida, dal colore verde con sfumature rosse ed è caratteristica delle zone di Arignano. Questa mela è utilizzata come ingrediente principale per la preparazione di una torta dalle origini molto antiche, denominata “torta ed pum d’la festa d’Arignan”, solitamente cucinata per la Festa del paese (l’ultima domenica di settembre). Tale torta viene tipicamente cotta all’interno della ‘sietta’, una tortiera di terracotta posizionata all’interno di un forno a legna. Il Pom matan è invece una varietà autoctona della collina torinese, diffusa nelle zone di San Sebastiano da Po, originatasi probabilmente da ibridazione spontanea. Questa varietà di melo è stata successivamente selezionata e riprodotta ad opera dell’uomo.

Il Dosc Piat del Canavese 

Anche nel canavese, l’altro territorio protagonista della filiera di AgriLocalFood, si menzionano varietà di mele selvatiche e spontanee, ma comunque produttive e alberi innestati. Uno storico frutteto di meli è quello che dà il nome al Meleto, la villa di campagna del poeta Guido Gozzano nelle vicinanze del Castello di Agliè. Tra le varietà presenti nel canavese ad esempio si trova la Dosc Piat, un’antica varietà proveniente dalla zona a ridosso della Serra Morenica d’Ivrea, diffusa e conosciuta anche nel biellese occidentale e nell’Eporediese. Il frutto, dalla forma appiattita, presenta una polpa soda, profumata e di colore bianco. La buccia è liscia e piuttosto coriacea dal colore verde con tipici arrossamenti sulla parte più esposta.  Questa varietà è annoverata tra le più antiche mele piemontesi e parecchi esemplari sono coltivati ancora oggi nella zona d’origine.

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