La collina torinese
La collina torinese

LA COLLINA TORINESE

La collina di Torino è un rilievo di nota importanza geografica, storica e paesaggistica che si affaccia sul capoluogo piemontese. Essa è delimitata nettamente a ovest e a nord dal fiume Po, a sud-est dalla pianura di Moncalieri e di Chieri, per poi sfumare nelle colline del Monferrato. La collina di Torino è un vero e proprio simbolo di biodiversità, tutelata sia nel mantenimento di flora e fauna locale, che nella scelta delle varietà colturali.

La biodiversità della collina

Tra i numerosi boschi appartenenti al territorio collinare troviamo, grazie anche alla crescente antropizzazione, castagneti e robinieti. Sono poi numerosi anche i boschi misti di querce, senza dimenticare gli originari boschi di rovere e roverella; ancora, boschi comprendenti esemplari di aceri, tigli, carpini, ciliegi, farnie e faggi. Tra gli arbusti, invece, sono diffusi il biancospino ed il nocciolo. Tra le specie, infine, è possibile imbattersi nel rovo, nell’edera e nella vitalba, le quali prendono il sopravvento nelle zone abbandonate. Nell’ottica del progetto di AgriLocalFood è importante sottolineare l’ampia biodiversità della collina, rappresentata anche dai numerosi prodotti della filiera.

Gli storici vitigni

Una delle principali coltivazioni di questo territorio è sicuramente la Vite, anticamente presente sulla collina di Torino. Dalla vite si ricavano storicamente i vini della collina, già citati nel trattato del 1606 “Della eccellenza e diversità dei vini, che nella montagna di Torino si fanno, e del modo di farli” ad opera di Giovanni Battista Croce, orafo, architetto, agronomo ed enologo alla corte dei Savoia che contribuì alla diffusione di vitigni e vini nella zona. Fu proprio l’interesse della corte Sabauda a incentivare la proliferazione dei filari intorno alle proprietà borghesi e alle ville nobiliari dell’epoca, denominate da quel momento vigne, con duplice funzione di luogo di villeggiatura e di coltivazione della vite. Oggi la collina torinese ospita numerosi vitigni: la Freisa di Chieri D.O.C., il Barbera, la Bonarda, il Cari (sinonimo torinese del Pelaverga) e la Malvasia.

La ciliegia di Pecetto

Altra importantissima coltivazione in questi territori è il ciliegio. Questo frutto è stato introdotto sul territorio, in tempi antichi e poi diffuso dai Savoia, grazie alle condizioni climatiche ideali per la sua coltivazione e ai suoi molteplici utilizzi. Le ciliegie venivano storicamente vendute ai mercati di Torino con lo scopo di fare confetture, liquori (ratafià) e decotti con le foglie. Tutt’ora questi frutti mantengono i loro numerosi utilizzi, soprattutto nella zona di Pecetto. La filiera della ciliegia, per l’appunto, ricopre una grande importanza, accompagnata da una forte innovazione tecnica e ad un ampliamento delle varietà coltivate.

Le tipiche coltivazioni di Torino

Infine, troviamo la coltura di susine, conosciute dagli originari del posto come Ramassin, una varietà di susino autoctona del Piemonte. Seguono poi le coltivazioni di pesche, i cui alberi venivano piantati tra i filari dei vigneti, e le piantagioni di fragole, mirtilli, amarene e mele. Anche dal punto di vista degli ortaggi, la collina di Torino si presta ricca di prodotti. Tra questi alimenti troviamo i pomodori di Cambiano e Chivasso, il ravanello (coltivato sulla collina di Moncalieri), la patata, la zucca e il topinambur.

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